Oggi voglio spiegarti quale relazione c’è tra cambiamento climatico e mondo del vino
Il cambiamento climatico è, ad oggi, una delle tematiche più discusse durante i dibattiti quotidiani, e anche una delle problematiche maggiori per il nostro pianeta.
Il continuo innalzamento delle temperature porta a una modifica radicale degli ambienti e crea piccole e grandi catastrofi naturali.
In questo articolo voglio concentrarmi sul cambiamento climatico legato al settore vitivinicolo.
Ma come ne risente la viticoltura del continuo cambiamento climatico?
Il caldo eccessivo porta la vite ad avere più bisogno di acqua, i suoi grappoli rischiano di seccarsi sotto il sole, la poca pioggia e la siccità portano la pianta ad avere minori riserve idriche e a seguito di questo gli acini sono più poveri di acqua e più ricchi di zuccheri. A questo punto si possono raccogliere grappoli non ancora maturi oppure, se si aspetta la maturazione completa, ottenere un vino con grado alcolico più elevato e meno stabile.
Dall’altra parte, quando il clima è troppo caldo e arriva una pioggia, i viticoltori temono sempre che possa grandinare, evento che rovinerebbe l’annata attuale, e magari anche quelle successive.
Tutto questo intreccio di condizioni avverse porta ad alcune soluzioni alternative per poter trarre vantaggio dai vitigni anche in condizioni non ottimali.
Da un lato, una soluzione è quella di spostare i campi in zone più fredde. Un esempio potrebbe essere quello di alzarsi di altitudine oppure spostarsiin zone che sarebbero state impensabili un tempo, come ad esempio l’Inghilterra, ma anche la Scandinavia. Lluoghi con clima mite, come l’Italia e la Spagna, considerati perfetti per la coltivazione dell’uva, potrebbero non esserlo più nei prossimi anni.
Dall’altro bisogna spingere i viticoltori a optare per la biodiversità. La biodiversità porta l’uomo a puntare su più tipologie di vitigni, più resistenti al caldo e ai cambiamenti climatici.
Questi accorgimenti permettono ai viticoltori di continuare a produrre buon vino, adottando alcuni piccoli cambiamenti. Non dimentichiamoci che sapersi adattare è indispensabile e che chi lo fa nel modo migliore può trarne grandi vantaggi.
Concludo facendovi un esempio concreto e bellissimo di un vino nato in un’annata climaticamente disastrosa.
Siamo nell’agosto 2017, una potente grandinata estiva distrugge il 40% del raccolto dell’Azienda Agricola Foradori, situata a Mezzolombardo (TN). Invece che disperarsi di fronte all’accaduto, Elisabetta decide di cogliere questa occasione per sperimentare qualcosa di nuovo: dal raccolto delle vigne danneggiate genera decine di prove di vinificazione con breve macerazione. Vari tentativi in anfora, legno, cemento e acciaio portano alla luce il Lezèr.
Lezèr è un Teroldego leggero, adatto alle estati che si presentano sempre più calde.
È un vino in continua sperimentazione, e ogni anno viene perfezionato sempre di più.
Una bella storia con lieto fine, nata da una disavventura climatica.
Anche dai momenti peggiori possono nascere delle grandi opportunità.
In alto i calici.
Paolo