- Adriano Marco e Vittorio
- Agricola MoS
- Anna Beatrice
- Antonio Camillo
- Arunda
- Ascione – Alongi
- Barberis
- Bellaveder
- Benito Favaro
- Cantina Sociale di Trento
- Cantina Spagnolli
- Castello Tricerchi
- Cembra Cantina di Montagna
- Cesconi
- Collestefano
- Comai
- Contratto
- De Tarczal
- De Vescovi Ulzbach
- Distilleria Tranquillini
- Dorigati
- Elisabetta Foradori
- Ettore Germano
- Etyssa
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- Furletti Gabriele
- Gino Pedrotti
- Graziano Fontana
- Grigoletti
- Grigolli Bruno
- Grosjeans
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- I Fabbri
- Il Molo
- Il Monte Caro
- Isolabella della Croce
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- Kollerhof
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- Marco Tonini
- Maso Cantanghel
- Maso Furli
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- Spiriti Artigiani
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- Tenuta dell’Ornellaia
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- Tenuta di Valgiano
- Tenuta Gottardi
- Tenuta San Leonardo
- Terre del Lagorai
- Tre Monti
- Vignaiolo Fanti
- Vigneti Figli Luigi Oddero
- Zanotelli
Elisabetta Foradori
Elisabetta Foradori, chiamata anche “regina del Teroldego”, una delle donne del vino più importanti della nostra penisola e colei che più di altri ha creduto nel suo territorio puntando ad ottenere un vino di una qualità decisamente superiore.
La sua cantina si trova nel cuore dei vigneti più importanti della Piana Rotaliana, terreni di origine alluvionale chiusi tra il corso dell’Adige e del Noce. Da anni ha sposato la strada della biodinamica e della biodiversità portandola all’estremo con grande entusiasmo.
Il suo primo importante e grande progetto si chiama Granato, un grande vino che ha da subito dimostrato come questo importante vitigno possa presentarsi a testa alta al mondo del vino, espressione di un territorio ricco ma spesso non considerato per quello che vale.
Anfore in argilla, lunghe macerazioni sulle bucce, 28 ettari di terreno impiantati a Teroldego, Manzoni Bianco e Nosiola.
Una buona dose di umiltà ed entusiasmo, in aggiunta un pizzico di coraggio nel voler portare avanti un progetto spesso controcorrente in una zona dove ancora ad oggi i numeri in vigneto sono più importanti del risultato finale.