- Adriano Marco e Vittorio
- Agricola MoS
- Alain Couvreur
- Anna Beatrice
- Antonio Camillo
- Arunda
- Ascione – Alongi
- Bellaveder
- Bordiga Distilleria
- BRACCO1881
- Bruno Paillard
- Cantina Sociale di Trento
- Cantina Spagnolli
- Cantine Ferrari
- Castello Tricerchi
- Cecchini Marco
- Cembra Cantina di Montagna
- Cesconi
- Collard Lucien
- Collestefano
- Comai
- Coquillette Stephane
- De Tarczal
- De Vescovi Ulzbach
- Dirler Cadè
- Distilleria Tranquillini
- Dorigati
- Elisabetta Foradori
- Ermes Pavese
- Ettore Germano
- Etyssa
- Faccoli
- Fattoria Mancini
- Fliederhof
- Furletti Gabriele
- Gaston Chiquet
- Gino Pedrotti
- Grigoletti
- Grigolli Bruno
- Haderburg
- Henriot
- I Fabbri
- Il Molo
- Isolabella della Croce
- Klinger Winery
- Kollerhof
- La Vigne
- Lagertal
- Letrari
- Longariva
- Louis Roederer
- MAN
- Marco Tonini
- Maso Cantanghel
- Maso Furli
- Maso Martis
- Maso Thaler
- Nicolas Maillart
- O.Belin
- Pacherhof
- Pelz
- Philipponat
- Pilzer Distilleria
- Pisoni
- Podere della Civettaja
- R.H. Coutier
- Redondel
- Revì
- Rosi Eugenio
- Salizzoni
- Sandro De Bruno
- Selezione Paolo Torboli
- Spiriti Artigiani
- Tarlant
- Tenuta dell’Ornellaia
- Tenuta di Carleone
- Tenuta Gottardi
- Tenuta Masseto
- Tenuta San Leonardo
- Terre del Lagorai
- Tre Monti
- Uberti
- Vignaiolo Fanti
- Vigneti Figli Luigi Oddero
- Zanotelli

Elisabetta Foradori
Elisabetta Foradori, chiamata anche “regina del Teroldego”, una delle donne del vino più importanti della nostra penisola e colei che più di altri ha creduto nel suo territorio puntando ad ottenere un vino di una qualità decisamente superiore.
La sua cantina si trova nel cuore dei vigneti più importanti della Piana Rotaliana, terreni di origine alluvionale chiusi tra il corso dell’Adige e del Noce. Da anni ha sposato la strada della biodinamica e della biodiversità portandola all’estremo con grande entusiasmo.
Il suo primo importante e grande progetto si chiama Granato, un grande vino che ha da subito dimostrato come questo importante vitigno possa presentarsi a testa alta al mondo del vino, espressione di un territorio ricco ma spesso non considerato per quello che vale.
Anfore in argilla, lunghe macerazioni sulle bucce, 28 ettari di terreno impiantati a Teroldego, Manzoni Bianco e Nosiola.
Una buona dose di umiltà ed entusiasmo, in aggiunta un pizzico di coraggio nel voler portare avanti un progetto spesso controcorrente in una zona dove ancora ad oggi i numeri in vigneto sono più importanti del risultato finale.