30 Marzo 2023

OSTE IN VIAGGIO… (parte seconda, Val delle Corti)

OSTE IN VIAGGIO… (parte seconda, Val delle Corti)

AZ. AGR. VALLE DELLE CORTI

 

La Toscana, una terra che sta ne cuore a tutti noi, ricca di storia, di buon cibo e di tanto buon vino. La mia zona preferica è la Val d’Orcia, fatta di panorami incredibili e dolci colline.

Questa volta però ho scelto una destinazione che non frequentavo da qualche anno, la zona del Chianti. Nello specifico ho scelto la zona di Radda considerata negli ultimi anni dagli estimatori del vino come una delle più interessanti.

Esco dalla Firenze – Siena e seguo le indicazioni per arrivare a destinazione: indicano solo 20 chilometri ma percorsi in Toscana significa almeno 45 minuti di sali e scendi lungo le belle e verdi colline.

Arrivo a Radda, un piccolo borgo composto da una piccola strada principale che lo attraversa dove si trovano qualche albergo e alcuni piccoli negozi di prima necessità. La mia prima visita è presso una cantina che non conosco ma che mi è stata indicata da molti come una delle migliori: Val delle Corti.

 

Mi presento su appuntamento, il tempo che il titolare mi può dedicare è solo di un’ora, poi ha un impegno inderogabile.

Mi chiede subito con aria sospetta la mia provenienza, chissà cosa avrà pensato di me in quel momento!

“Sono di Rovereto in provincia di Trento”

E che ci fai a Radda! Voi che in Trentino bevete solo i vini degli alto atesini e dei friulani

Un tono simpatico, uno sguardo fermo e implacabile, devo dire che l’inizio è stato alquanto strano.

Un po’ schivo, un po’ sulle sue, con una vena di simpatia e di tranquillità che mi fa impazzire.

 

Mi piace.

 

Bottiglia alla mano mi porta subito sul terrazzo e mi parla di terroir. Fantastico.

 

Questo è un terroir che finalmente ha un microclima perfetto. Tanti boschi e pochi vigneti a differenza di altre zone del Chianti. Significa biodiversità. Li senti gli uccellini? In altre zone oggi fa molto caldo, qui invece possiamo godere di una grande freschezza che in passato però ha creato non pochi problemi. I vini erano taglienti, freddi, ogni tanto non si raggiungeva la giusta maturità delle uve. Ora è il contrario, con il cambiamento climatico abbiamo maturazioni perfette, acidità giusta, grado zuccherino ottimo. Qui ora si ottengono grandi vini, quelli che giocano più sull’eleganza che sulla potenza. I miei vigneti li puoi vedere, sono tutti qui attorno, esposizione ad est così sono più protetti dal caldo eccessivo. Dopo tanti anni di sofferenza ora possiamo godere di grandi vantaggi. Vedi quel vigneto la di fronte rivolto a sud? Il proprietario ha espiantato tutto, impiantato a Sangiovese e ora vende le uve. Troppo caldo, troppo sole, è un problema, ha smesso di vinificarle per se stesso.

Io sono fortunato.

 

Quest’uomo mi piace, è giusto.

 

Effettivamente la zona di Radda è quella che preferisco, i vini che si ottengono sono eleganti, dal colore leggermente scarico ma che preannunciano una bevuta di gran classe.

Mi porta in quella che si dovrebbe chiamare cantina, una sorta di scantinato dove sono presenti alcune botti e tini in acciaio. Assaggio in anteprima il 2022 e il 2021. Belli, sinceri, puliti. Assaggio le annate correnti che confermano la qualità pre annunciata dei vini di questo piccolo produttore.

Il 2020 è un vino più scarico, frutto di un’annata difficile in ogni senso, anche per noi umani considerato che abbiamo goduto di un bel lock down. Primavera calda, inizio estate piovoso, poi ancora caldo e autunno freddo. Un bel casino. Il vino è buono, solo un po’ più fresco. Il bello di quando assaggi i vini di un produttore sincero è proprio questo, puoi godere della diversità di annata.

Il 2019 spacca, è considerata un super millesimo, quasi come il 2016 che era praticamente perfetto.

 

Io preferisco la 19, la perfezione non mi piace.

 

40.000 bottiglie prodotte, da vent’anni in biologico affiancato ad una biodinamica non ossessiva perché come giustamente sostiene …. Il vino prima deve essere buono se poi è anche altro ben venga.

Roberto è giusto! Siamo in sintonia.

Non spaventarti guardando la mia cantina, lo spazio è poco, la definisco un’azienda funky.

Parliamo un po’ di vino, del Pettirosso, di produttori e ci salutiamo. Deve scappare ad una degustazione dove ero invitato pure io. Ho rinunciato, 20 produttori tutti insieme, mi sentivo fuori luogo. Però ho perso una degustazione di Chianti del 2007 solo magnum, in parte me ne pento.

Acquisto del vino per uso personale, mi regala una bottiglia. Gli regalo pure io una bottiglia di vino, il Trilogia di Bruno di Grigolli, un esempio di come il vino trentino sta crescendo.

La domanda che ti stai ponendo è lecita. Devi sapere che 1uando mi sposto ho sempre del vino in macchina, non si sa mai! Non dimenticare che sono un Oste.

Una visita veloce, breve ma intensa. L’assaggio dei suoi vini ha confermato il fatto che a Radda ora si beve, a mio parere e gusto, uno dei migliori Chianti classico. Se ami il vino che gioca più sull’eleganza e la raffinatezza questa è la zona perfetta.

 

… continua…

 

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Paolo

 

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