28 Febbraio 2023

Alba o Dogliani

Alba o Dogliani

Qualche giorno prima della degustazione mi ha chiamato per puro caso colei che, a mio parere, di più rappresenta la denominazione Dogliani per quanto riguarda il vino Dolcetto. Sto parlando di Annamaria Abbona, produttrice che conosco da molti anni e che ho sempre stimato.

Voleva inviarmi del vino tramite un conoscente comune che si trovava da lei nello stesso istante in cui mi stava telefonando. Chiacchierando le ho raccontato che avrei proposto al club una degustazione dedicata al suo vino del cuore e lei stupita mi ha detto “Dolcetto?”.

La mia risposta è stata molto chiara. Non possiamo bere sempre e solo i vini considerati più “grandi”, e nemmeno i vitigni più famosi; fare cultura, a mio avviso, significa anche essere curiosi e cercare le piccole denominazioni, quelle che difficilmente si ha occasione di stappare perché non sono conosciute a sufficienza ma che alcune volte sanno stupire piacevolmente.

Confermo che molti membri del gruppo hanno dichiarato che nella loro carriera di degustatori e appassionati di vino poche volte hanno avuto l’occasione di approfondire l’argomento Dolcetto.

Si tratta di un vino che negli ultimi anni trovo abbia avuto una grande e decisa crescita qualitativa. Non lo si può paragonare certamente ai grandi ed emozionanti vini piemontesi ma parliamo di un vitigno che fa parte della cultura radicata di questa terra, il vino “da tutti i giorni”, quello delle feste contadine, quello che da sempre presente sulle tavole di tutte le case. Un vino che dire “semplice” potrebbe significare togliergli merito e valore ma fa intendere quale sia la sua ragione d’essere, ovvero essere, appunto, un vino di tutti e per tutti.

Ci sono dei produttori come Annamaria, Marziano Abbona e pochi altri che hanno sempre creduto nelle potenzialità di questo vino, portando con il tempo le loro etichette a crescere e diventare delle buonissime espressioni di questo vitigno.

La degustazione come sempre si è svolta a bottiglie coperte e va precisato che non tutti i vini appartenevano alla stessa annata, considerando la difficoltà di reperirli tutti coetanei.

 

La prima batteria è dedicata alla denominazione Dogliani, dunque siamo nella parte più a sud della zona di Alba.

“Si assomigliano tutti” è la prima considerazione comune che ho raccolto ascoltando i membri del club. La trovo una affermazione corretta, perché effettivamente i vini dal primo assaggio hanno una linea comune e rappresentano in maniera ottimale le caratteristiche del territorio.

1. Dolcetto di Dogliani Docg “San Luigi” 2021 – Pecchenino
2. Dolcetto di Dogliani Docg 2021– Podere Luigi Einaudi
3. Dolcetto di Dogliani Docg “Papà Celso” 2020 – Abbona Marziano
4. Dolcetto di Dogliani Docg “Maioli” 2019 – Abbona Annamaria

 

Nel gruppo ero l’unico ad aver già bevuto in passato quasi tutti i vini in mescita, grazie ovviamente al lavoro che svolgo. Ho selezionato vini di piccole e sconosciute cantine affiancandoli a quelli di grandi produttori dai nomi famosi. Era giusto fare un bel confronto, tenendo come elemento comune il fatto che ogni vino all’assaggio avesse fatto affinamento solo in acciaio.

Pecchenino è una mia vecchia conoscenza e, devo essere sincero, non mi ha mai entusiasmato. Ho trovato un vino un po’ scarico, troppo semplice, che non trasmette nulla, un po’ deludente sommando tutto.

Podere Luigi Einaudi è uno dei classici produttori della denominazione. Piacevole al palato, scarico al naso, poco espressivo. Poco incisivo anche questo.

Marziano Abbona non delude. Si presenta subito con un naso che ricorda lo zolfo, e lo manterrà per un bel po’ di tempo. Risulta però affascinante. Al palato è fresco, lo avvolge un’acidità molto piacevole che gli regala una bella freschezza che ti invita alla beva continua. È lungo e dal bel tannino. Nel complesso davvero un buon vino.

Anche Annamaria Abbona è una grande conferma. Il suo Dogliani si presenta subito ricco di profumi speziati, di frutta matura, more e ribes. Al palato è avvolgente, pieno, dalla struttura equilibrata e dalla giusta complessità. Inizialmente al naso si è presentato con un sentore di cerotto che lentamente ha perso stando nel bicchiere. Per me fino ad ora assolutamente il migliore.

 

Con la seconda batteria ci spostiamo un po’ più a nord nella zona intorno ad Alba.

5 – Dolcetto d’Alba Doc 2019 – Barberis
6 – Dolcetto d’Alba Doc 2021 – Sordo
7 – Dolcetto d’Alba Doc 2021 – Vigneti Luigi Oddero
8 – Dolcetto d’Alba Doc “Priavino” 2021 – Voerzio

 

Il primo vino lo avevo assaggiato recentemente, grazie al dono di un amico di Torino, grande appassionato di vini. Barberis è una piccola realtà di Cortemilia, considerata una delle migliori.
Quando ero militare, nel 1994, ero stato proprio in questo paese in aiuto degli alluvionati.

Trovo il vino subito interessante, è quello più immediato, che ti prende subito e noto la stessa reazione anche tra gli altri partecipanti alla degustazione. Al naso si presentano subito piccoli frutti maturi, freschezza e persistenza. All’assaggio ha un leggero sentore di amarognolo, tipico del vitigno, con un risultato fresco e schietto. A mio parere è quello che rispecchia di più le caratteristiche di questo vitigno che, non dimentichiamolo, è da sempre stato il vino di casa, quello del contadino. Al tavolo raccolgo molti consensi.

È decisamente il mio vino!

Sordo è una grande azienda, ma sapevo già in partenza che non mi avrebbe colpito in modo notevole. Effettivamente tra quelli proposti è il prodotto più scontato e semplice, moderno e corretto ma che non riesce ad entusiasmare.

Vigneti Luigi Oddero, azienda che ho visitato durante il mio recente viaggio in Langa, si presenta proprio come lo ricordavo. Un vino preciso, pulito, delicato ed elegante. Una bella espressione di Dolcetto dal sentore piacevole di tè karkadè e con quel tannino deciso ma elegante, tipico dei vini di questa importante cantina de La Morra. Un vino fatto molto bene. Buono.

Voerzio, invece, è la delusione della serata. Un nome importante legato alla storia dei vini langaroli ma che ultimamente si presenta troppe volte con vini un po’ troppo stanchi. Ha un naso elegante e una buona struttura. Anche in questo caso una delicata acidità accompagna la beva e le spezie ne caratterizzano il profumo in modo interessante.

Visto il nome importante del produttore mi aspettavo una maggiore espressione del territorio di provenienza invece è forse quello meno Dolcetto. Tra l’altro è anche quello più costoso. Peccato.

Come ho detto fin dall’inizio non ci aspettavamo di trovare il cosiddetto “vino della vita” ma il vino della quotidianità, quello che sa aggiungere un certo non so che a tutti i giorni.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla crescita qualitativa di alcuni vini bevuti, in primis quello di Annamaria, un vino importante e che dimostra che anche da un vino da sempre considerato “semplice” si può ottenere un vino che sa, in un certo senso, emozionare. Barberis, che già conoscevo, è stata comunque una grande scoperta per tutti, e per me si divide il titolo di vino della serata con il Dogliani di Abbona.

Prevedo nel prossimo futuro una visita in Langa alla scoperta di questa piccola e curiosa realtà e di un territorio, quello di Dogliani, ancora a me sconosciuto.

In alto calici.

Paolo

 

Classifica denominazione Dogliani

1. Dolcetto di Dogliani Docg “Maioli” 2019 – Abbona Annamaria
2. Dolcetto di Dogliani Docg “Papà Celso” 2020 – Abbona Marziano
3. Dolcetto di Dogliani Docg 2021– Podere Luigi Einaudi
4. Dolcetto di Dogliani Docg “San Luigi” 2021 – Pecchenino

 

Classifica denominazione Alba

1. Dolcetto d’Alba Doc 2019 – Barberis
2. Dolcetto d’Alba Doc 2021 – Vigneti Luigi Oddero
3. Dolcetto d’Alba Doc 2021 – Sordo
4. Dolcetto d’Alba Doc “Priavino” 2021 – Voerzio

 

Classifica finale

1. Dolcetto di Dogliani Docg “Maioli” 2019 – Abbona Annamaria
2. Dolcetto d’Alba Doc 2019 – Barberis
3. Dolcetto d’Alba Doc 2021 – Vigneti Luigi Oddero
4. Dolcetto di Dogliani Docg “Papà Celso” 2020 – Abbona Marziano
5. Dolcetto d’Alba Doc “Priavino” 2021 – Voerzio
6. Dolcetto d’Alba Doc 2021 – Sordo
7. Dolcetto di Dogliani Docg 2021– Podere Luigi Einaudi
8. Dolcetto di Dogliani Docg “San Luigi” 2021 – Pecchenino

 

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