12 Gennaio 2023

Mos, un garage e una manciata di bottiglie prodotte

Mos, un garage e una manciata di bottiglie prodotte

Una fresca giornata di gennaio e una bella scarpinata lungo le ripide stradine campagnole della Val di Cembra. 

È iniziata così la mia visita, in compagnia di Luca, presso l’Azienda Agricola Mos di Lisignago. 

Luca, assieme al cugino Federico, vinifica da pochi anni le uve provenienti da queste loro meravigliose terre attraversate dal fiume Avisio, uno dei luoghi – a mio avviso – più belli del nostro amato Trentino.

Sono zone nelle quali produrre vino ha un costo decisamente elevato, arrivando quasi al triplo rispetto al fondovalle. Nella maggior parte dei vigneti di questo tipo ogni lavorazione è del tutto manuale, trasformandosi in un impegno che richiede grandi sacrifici. Qui conta moltissimo la vera passione per la vigna che ti permette di sopportare tanta fatica e godere poi dei risultati del duro e prezioso lavoro di ogni singolo giorno.

Si producono da sempre il famoso Muller e il Riesling ma, in questi ultimi anni, si sta riscoprendo una nuova identità impiantando vitigni nuovi come, per esempio, il Kerner o il Pinot Nero. 

Val di Cembra è anche sinonimo di Trentodoc, perché qui le uve possono godere di un notevole sbalzo termico che consente loro di ottenere un perfetto equilibrio tra freschezza e acidità, elementi preziosi per la produzione del nostro prestigioso metodo classico. 

Un mondo in piena evoluzione, e per questo servono nuovi spazi. 

Si disboscano quindi i vigneti che in passato si sono lasciati andare e che sono stati fagocitati dalla natura prorompente e si punta al recupero dei famosi muretti, che sono un patrimonio immenso per questa zona, come lo sono per la Valtellina. 

Anche questa parte richiede fatica e sacrifici, con un lavoro che va nel tempo mantenuto per evitare crolli improvvisi e danni alla coltivazione.

Mos è una piccola azienda, un garage e una manciata di bottiglie. 

La produzione ha sposato la filosofia del naturale anche se si potrebbe definire praticamente biodinamica. Non è però possibile ottenere la certificazione ufficiale perché ci sono alcuni periodi dell’anno nei quali, a causa di eventi atmosferici particolari, si deve intervenire, anche se in maniera lieve, sul vigneto per salvare la preziosa uva. Un territorio che non perdona, insomma! 

Tutti i vini, però, anche in cantina sono lasciati alla loro più pura naturalità aggiungendo quella solforosa strettamente necessaria per mantenere il loro equilibrio. 

Il vino che più mi ha entusiasmato è stato sicuramente il Riesling, un vino scelto spesso dai suoi grandi estimatori per il tipico sentore di idrocarburo, che in questa zona viene sostituito da profumi che ricordano più la frutta fresca come la pesca e l’albicocca e con un corpo avvolgente, fresco ed elegante. 

Interessante anche lo Chardonnay, vino che punta più sull’eleganza che sulla struttura, complice anche il fatto che i terreni di questa valle sono poveri di argilla.

Bella la Schiava, un vino fresco, delicato nel colore e dal piacevole frutto. Perfetto per una gustosa merenda, anche abbinato a salumi di pregio. Un vino vinificato in purezza senza l’aggiunta, come spesso accade, di Lagrein; il risultato è un prodotto sincero, con una corretta vena acida e di grande beva. 

Bellissimo, infine, il “Muripiani”, un Pinot Grigio quasi in purezza sapientemente tagliato con un po’ di Muller: un vino di grande impatto, molto profumato ma non aromatico, e dunque perfetto per un piacevole aperitivo.

Una bella riconferma, un’azienda autentica con vini che sanno diventare sapiente espressione del territorio di provenienza. Il valore aggiunto di questa giornata è stato sicuramente poter parlare con Luca, confrontarmi con lui sul lavoro e sugli orizzonti, ascoltare la sua passione, apprezzare la visione aziendale e parlare di progetti e di crescita.

Una piccola realtà che, sono sicuro, si farà piano piano un grande spazio nel mondo del vino Trentino. Ne sono un segno evidente le grandi potenzialità che stanno prendendo forma lentamente in una crescita graduale ma costante.

Complimenti e buon lavoro!

In alto i calici.

Paolo

 

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