MASO THALER – PINOT NERO 680 2019
Bassa Atesina, più precisamente Mazzon e Montagna. Sicuramente due delle zone più vocate in Italia per quanto riguarda il Pinot Nero. In questi piccoli lembi di terra si trovano alcune tra le più importanti interpreti di questo vitigno di fama mondiale.
Tra di esse, dal mio punto di vista, spicca Maso Thaler, una piccola ma significativa realtà gestita con grande maestria dai fratelli Motta.
Sauvignon, Incrocio Manzoni, Traminer, Chardonnay per quanto riguarda i vini bianchi, e Pinot Nero per quanto riguarda le uve a bacca rossa.
In una serata settembrina ho assaggiato il loro Pinot Nero più prestigioso, il 680. Un numero che ricorda l’altezza dei vigneti da cui proviene l’uva, situati sopra l’abitato di Montagna.
È un vino importante, la cui principale caratteristica è sicuramente l’eleganza. Considerata l’altitudine dei vigneti, presenta caratteristiche differenti rispetto ai vini prodotti a Mazzon, dove il vitigno offre espressioni spesso più strutturate.
Al naso si apre con piccoli frutti e un leggero sentore di frutta sotto spirito.
Il colore è quello classico del Pinot Nero, con una macerazione non troppo accentuata: un bel rosso leggermente scarico, che risulta elegante anche alla vista.
All’assaggio emerge subito una spiccata freschezza, dovuta a un’acidità presente ma non eccessiva, ben equilibrata.
Il legno è evidente ma ben dosato, come piace a me.
Il tannino è delicato.
Il frutto all’assaggio è fresco e croccante. Mi piace.
Un vino allegro e vivace, di grande eleganza, che non tradisce le aspettative.
L’ho abbinato a un album di Donald Fagen, ritmato, brioso ma anche fresco e, in un certo senso… elegante. Proprio come il vino che ho assaggiato.
In alto i calici.