23 Gennaio 2023

Figli Luigi Oddero – Eleganza e longevità

Figli Luigi Oddero – Eleganza e  longevità

Secondo giorno in Langa, per fortuna il meteo è dalla mia parte e la bassa stagione turistica regala un clima di assoluta tranquillità.

Incontro il mio amico Federico che arriva direttamente da Torino e ci avviamo insieme verso la cantina Vigneti Figli Luigi Oddero.

Una cantina di recente fondazione, nata dalla separazione dei due fratelli Oddero, nome storico nella zona de La Morra. La produzione aziendale si assesta intorno alle 100.000 bottiglie di vino all’anno, con circa 30 ettari di terreno prevalentemente situati attorno al caseggiato della cantina, in una delle posizioni in assoluto più belle della zona. I terreni in questione vennero acquistati da loro padre quando ancora in queste zone tutto costava poco e quando ci si poteva permettere di poter scegliere cosa selezionare in fase di acquisto.

Facciamo una veloce visita in cantina durante la quale, accompagnati dalla figlia Maria, ci vengono illustrati tutti i vari passaggi che vengono svolti durante la produzione del vino.

Abbiamo poi degustato tutti i vini prodotti iniziando dal Dolcetto, che mostra subito lo stile di vinificazione di questa importante azienda, considerata dagli operatori del settore come una delle migliori della zona. Un vino elegante, di pronta beva, molto diretto e con quella vena di freschezza che ti invoglia alla continua beva.

La Barbera è forse il vino che meno mi ha entusiasmato, ma scopro poi, parlando con persone del luogo, che è il vino su cui l’azienda non punta più di tanto .

Bellissimo il Langhe Nebbiolo 2020, che si potrebbe quasi definire un “Barolo declassato”. Elegante sia al naso che in bocca, un vino di grandissima piacevolezza, fruttato al punto giusto e non banale. Forse il migliore della batteria, rapportato anche al prezzo di acquisto.

Entusiasmante, anche per il rapporto qualità prezzo, il Barbaresco “Rombone” 2018. Prevale la stessa nota elegante caratteristica dei vini di Oddero, con un naso che ricorda i piccoli frutti e il cuoio, decisamente affascinante. Una decisa freschezzaed una equilibrata acidità la fanno da padrone, grazie ai vigneti posizionati nei pressi del fiume Tanaro che regala una costante ventilazione alla zona e una perfetta freschezza, appunto, alle uve.

Decisamente degno di nota il Barolo “Rocche Rivera” 2017, prodotto in un’annata calda e, per questo motivo, caratterizzato da un’equilibrata concentrazione, un naso di frutta matura e cuoio, quasi balsamico. Al palato il tannino è fitto ma non aggressivo. È sempre presente la classica vena di delicata acidità e freschezza che, in questo caso, fanno immaginare che possa essere un vino da lungo invecchiamento.

Il “Vigna Rionda” 2015, frutto anch’esso di un’annata calda, al naso si presenta già pronto. Nonostante tutto l’ho trovato un vino da dimenticare in cantina come la maggior parte dei vini Barolo prodotti con uve provenienti da questo importante Cru.

Nota a margine. L’azienda è seguita dal 2016 da un rinomatissimo consulente, Francesco Versio. Come ho già ampiamente descritto, ritrovo in tutti i prodotti un denominatore comune dato dall’eleganza e dalla freschezza. Sono esattamente i vini che piacciono a me, quelli che bevi con estrema piacevolezza, che non sono scontati e che sanno raccontare, sorso dopo sorso, il territorio in cui sono prodotti.

Insomma, per me un’altra meravigliosa riconferma di una zona, quella delle Langhe, che adoro!

In alto i calici.

Paolo

 

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter

e ricevi subito uno sconto del 10% da utilizzare sul tuo prossimo acquisto

Accettazione privacy policy*
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.

Ricerca prodotti