Furletti Pinot Grigio Riserva – Una riconferma
Riva del Garda richiama alla mente il fascino del lago e l’eleganza dell’olio extravergine che qui si produce come da tradizione.
Ma la “Busa” custodisce anche alcune delle realtà vitivinicole più interessanti del Trentino. Tra queste, oltre ai nomi ormai consolidati come Comai e l’Agraria di Riva, spicca Furletti. Non lo cito per ultimo a caso: Gabriele è, a mio avviso, una delle giovani promesse più convincenti del nostro attuale panorama enologico.
Dei suoi Trentodoc ho grande stima, e sarà mia cura raccontare quanto prima il nuovo Dosaggio Zero. Ma oggi voglio soffermarmi su un’altra sua etichetta, che non assaggiavo da un paio d’anni e che ho riaperto una sera di fine marzo, spinto dalla curiosità di coglierne l’evoluzione: il suo Pinot Grigio Riserva 2022.
Ne conservavo il ricordo di un vino dal profilo intenso, di bella struttura, che mi aveva sorpreso. Un vino fuori dai soliti schemi. E anche se la mia memoria ultimamente gioca qualche brutto scherzo, la nuova annata ha confermato molte delle impressioni passate, arricchendole.
La struttura c’è, ma a colpire è soprattutto la ricchezza fruttata, ampia e succosa. Al naso si apre con note di frutta matura a polpa bianca, morbidezza e un tocco floreale appena accennato. In bocca è avvolgente, caldo, con una lieve ma necessaria freschezza che dona equilibrio. Emerge netta una piacevolissima nota di pera, quasi a diventare la firma gustativa del vino.
La trama è fine, elegante, con una consistenza piena ma mai eccessiva. Il legno è presente, sì, ma ben integrato: dosato, delicato, mai invadente.
L’ho degustato con estremo piacere. Lo vedo perfetto con un bel piatto a base di pesce, sia crudo che cotto ma non troppo saporito. Si abbina bene anche con carni bianche o semplicemente come aperitivo.
Un’etichetta che conferma la crescita di un giovane vignaiolo da tenere d’occhio.
In alto i calici.
Paolo
FURLETTI – PINOT GRIGIO RISERVA 2022
